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L' Associazione Caminito Tango Catania

Inaugurando nel 1997 la milonga "Caminito", la prima milonga della Sicilia, l'Associazione Culturale CaminitoTangoCatania nasce con l'obiettivo di svolgere attività di diffusione del tango argentino a Catania mediante incontri, convegni, recitals, stage ed eventi.

La nostra Storia

Giugno 2008

"CaminitoTangoCatania" viene nominata Associazione Rappresentante in Italia della "Academia Nacional del Tango di Buenos Aires" Orgogliosi di condividere con tutti i soci e i simpatizzanti la notizia di un prestigioso riconoscimento ricevuto a suo tempo da Caminito Tango Catania e che vogliamo integralmente riportare:
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Resolución CD Nº: 0010/2008 /Reunión: 04/06/2008

VISTO:

La reunión del Consejo Directivo del día 04 de Junio de 2008,

y

CONSIDERANDO:

Que el aporte incondicional a favor de mantener latente nuestra música ciudadana se propicia la oportunidad para la creación de Academias Correspondientes de esta Academia Nacional del Tango dentro del territorio nacional y en el plano internacional que exalten con obra, vida y acciones las finalidades y objetos de esta Institución.Que con voto mayoritario, los miembros integrantes del Consejo Directivo han propiciado la creación de la Institución Corresponsal a la Associazione Culturale Caminito de Catania Italia.

Por ello,

EL CONSEJO DIRECTIVO RESUELVE

Art. 1º: Aceptar la creación como Institución Corresponsal a la Associazione Culturale Caminito en la Ciudad de Catania ITALIA.

Art. 2º: Pásese a la Secretaría Académica para su conocimiento y archívese.

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Pertanto la decennale attività di Caminito Tango Catania ha condotto alla sua nomina (unica associazione a livello nazionale) di “Rappresentante in Italia della Academia Nacional del Tango de Buenos Aires” organismo governativo di Buenos Aires il cui direttore, Horacio Ferrer, è il paroliere di tanti tanghi di Astor Piazzolla. Tale riconoscimento ha dato a suo tempo un riferimento chiaro e storicamente ineccepibile alle attività che l’Associazione intendeva  portare avanti negli anni con il consenso e la  partecipazione dei propri associati.

 

La storia di "Caminito Tango Catania"

L'Associazione Culturale Caminito Tango Catania nasce nel 1997 con l'obiettivo di svolgere attività di diffusione del tango argentino a Catania mediante incontri, convegni, recitals, stage ed eventi. L'Associazione ha inaugurato nell'Aprile del 1997 la prima milonga della Sicilia. I neo tangueros cominciarono ad incontrarsi ogni sabato sera in un underground dai tipici tratti argentini presso il Circolo Culturale del MOLO-2. Da allora la milonga "Caminito Tango Catania" è l'unica a Catania che continua ad operare senza soluzione di continuità: i suoi luoghi "storici" sono stati, dopo il MOLO-2 di partenza, il PalaCUS, la Sala De Curtis, il Palazzo Bruca, il Centro Majazè, il circolo "AcquaSanta". lo "Spazio Cromatico" e lo storico EMPIRE. Oggi gli incontri tipici di Caminito Tango Catania si svolgono in inverno il sabato sera nell'elegante cornice del Plaza Hotel mentre nella stagione estiva il Lido Azzurro o le più importanti storiche Piazze della Provincia ("Il Tango nei luoghi della Storia":Acireale, Valverde, Catania....) ospitano la milonga del sabato sera.

Per la sua decennale attività in tale ambito è stata nel 2008 nominata (unica associazione a livello nazionale) “Rappresentante  in Italia della prestigiosa Academia Nacional del Tango de Buenos Aires” organismo governativo di Buenos Aires il cui direttore, Horacio Ferrer, è il  paroliere di tanti tanghi di Astor Piazzolla. Dal 2000 Caminito Tango Catania è sede di una Scuola di Tango Argentino che tiene corsi per tutti i livelli di apprendimento. Dal 2009 l’Associazione si avvale del supporto didattico e logistico della Academia “ProyectoTango” (www.proyectotango.it) in cui i direttori e maestri Angelo e Donatella Grasso riescono a fondere in maniera unica tradizione e novità. I maestri mettono a disposizione degli allievi l’intensa investigazione dell’universo tanguero che ha consentito loro di acquisire gli stili e le forme del tango a partire dalle sue origini di danza popolare fino ad arrivare alle evoluzioni tipiche delle nuove tendenze e a sviluppare un ballo solido e creativo in una continua ricerca tra corpo e musica.  L’Associazione si avvale, inoltre, della collaborazione di numerosi Maestri argentini di fama internazionale che con la loro presenza, praticamente a cadenza mensile, contribuiscono alla diffusione della cultura argentina oltre che all’acquisizione dei diversi stili ed elementi del ballo. Tutto ciò sottolinea la serietà e credibilità che l’associazione riesce a trasmettere all’utenza.

Ci si chiederà: Perchè il Tango argentino?

La risposta non è semplice. Oltre al fatto che l'Argentina, più di altri paesi, è espressione di una cultura fortemente nutrita da correnti europee e italiane in particolare, senza dubbio il seguito che sta ottenendo il tango argentino, anche tra i giovani, dipende dal piacere che provano un "lui" ed una "lei" nel cimentarsi in un divertimento che è anche una forma di esercizio alla cura per il partner, quasi una cura dell'altro che è cura di sè. Un caso, a suo modo riuscito, di incontro e rispetto reciproco, non privo di risvolti estetici: sono quelli che tutti constatiamo quando davanti ai nostri occhi sorpresi e ammirati scivola via in un abbraccio travolgente la silhouette di una coppia al ritmo di un bandoneon.

Asì se baila el tango/ sintiendo en la cara/ la sangre che sube/ a cada compàs/ mientres el brazo/ como una serpente/ se enrosca en el talle/ que se va a quebrar. Asì se baila el tango/ mezclando el aliento/ cerrando los ojos/ pà escuchar mejor...”
Gli appassionati di tango avranno riconosciuto i versi di un celebre tango di Elìas Randal, composto nel 1942: il brano offre un poetico “manuale di tango”, descrivendo il palpito e la sensualità di un ballo che si esegue “sentendo sul viso il sangue che sale a ogni battuta, mentre il braccio, come un serpente si attorciglia alla vita quasi a spezzarla.
Così si balla il tango – dice Randal – mescolando il respiro e chiudendo gli occhi per ascoltare meglio...”

Il tango ... un pensiero di Estebàn Morgado

Enrique Santos Discépolo define el tango como "un pensamiento triste que se baila"..... creo que esto es parcialmente cierto ya que también es un pensamiento alegre que se baila, es la pasiòn, la locura, el amor, el desamor, la nostalgia, la incertidumbre, la metafisica que se bailan en un abrazo, caminando la pista.... los milongueros son la gente que a noche a noche baila como en un ritual eterno, reinventando la vida...

L'origine storica del tango-canciòn "Caminito"

CAMINITO ("Stradina")

Parole di Gabino Coria Peñaloza.
Musica di Juan de Dios Filiberto.
Composto nel 1926
traduzioni e note di Oscar Donato PICCOLI

Stradina che il tempo ha cancellato,
che insieme un giorno ci hai visto passare,
sono venuto per l'ultima volta,
sono venuto a raccontarti il mio dolore...
Stradina, che allora eri costeggiata di trifoglio e di giunchiglie in fiore,
un'ombra ben presto sarai, un'ombra come me...

Da quando se ne è andata, triste vivo io;
stradina amica, anch'io me ne vado...
Da quando se ne è andata, non è tornata più;
seguirò i suoi passi... Stradina, addio!...

Stradina, che tutte le sere percorrevo felice cantando il mio amore,
non dirle, se torna a passare, che il mio pianto la tua terra ha bagnato.
Stradina ricoperta di cardi,
la mano del tempo la tua orma ha cancellato;
al tuo fianco io vorrei cadere e che il tempo ci uccida tutti e due.

Storia: Diventato l'inno del quartiere ("barrio") di Buenos Aires denominato "La Boca"[1], Caminito s'ispira in realtà a un sentiero del paese di Oltra, in La Rioja, dove l'autore trascorse l'infanzia. Coria Peñaloza, poeta dalla sensibilità innatista[2] che si tradusse nei versi di Margaritas, El ramito, La tacuarita e altri componimenti, era nato a Mendoza nel 1895. Morirà non molto lontano da quella stradina di Otra: nella località di Chilecito, nel 1975. Caminito ottenne il primo premio nella seconda categoria del Concorso di Canzoni Native del Corso Ufficiale di Buenos Aires, organizzato per il Carnevale del 1926. Eduardo Romano, citando una comunicazione di Héctor Ernié, fa menzione della partecipazione al Concorso della Sociedad Rural, in occasione del quale è eseguito per la prima volta. Fu dedicato alla ballerina creola Julia Puigdengolas. Una farsa di Alberto Novión, Facha Tosta, portò Caminito sulla scena teatrale; là fu interpretato da Ignacio Corsini, con la compagnia di Luis Arata nel Teatro Cómico (stagione 1927). Fu inciso due volte da Carlos Gardel, entrambe con l'accompagnamento delle chitarre di Ricardo e Barbieri, per il marchio Odeón. Una volta, con il primitivo sistema acustico, nel 1926; un'altra, l'anno dopo, con il sistema elettrico e lasciando due matrici di date diverse: 29 luglio e 20 agosto 1927. Sempre per Odeón lasciò un'incisione anche Ignacio Corsini, con i suoi chitarristi Aguilar, Pesoa e Maciel, il 15 giugno 1927. Verso il 1928 lo incise a Parigi (disco Pathé) l'orchestra di Manuel Pizarro, cantando questi stesso.Il Caminito del quartiere di La Boca fu dapprima tronco di ferrovia dalla stazione Casa Amarilla[3] fino alla Vuelta de Rocha[4]; da qui la sua forma curva e la mancanza di marciapiedi. La diramazione non fu più utilizzata dal 1954 e cinque anni dopo, grazie alla direzione municipale appoggiata dal pittore Benito Quinquela Martín[5], si trasformò in corso. Sebbene tuttora si senta qualche voce affermare che il tango fu composto per questa strada e non quella di La Rioja, merita di essere ricordato che fu l'Intendente Bernardo Gago colui che battezzò questa arteria come Caminito in omaggio a Filiberto e alla sua opera. La strada fu chiamata così grazie al tango, e non il contrario.

 

[1] Cresciuto a partire dalla metà del diciannovesimo secolo intorno al primo porto naturale di Buenos Aires. Qui s'insediarono grandi contingenti di immigranti, in maggioranza italiani, che diedero al medesimo una particolare fisionomia di quartiere. Attualmente centro di intensa attività artistica è una delle zone più pittoresche della città. [2] Appartenente o relativo all'innatismo, teoria filosofica che sostiene l'esistenza negli esseri umani di idee o strutture mentali precedenti all'esperienza. [3] : casa gialla. [4] Questo posto fu dichiarato "Luogo di interesse storico nazionale" nel 1949. Qui l'ammiraglio Guillermo Brown stabilì l'arsenale della flotta da lui comandata. Deve il suo nome a uno dei suoi proprietari, il possidente Antonio Rocha, cui appartenne la zona nel 1636. : svolta.[5] Pittore, benefattore e residente illustre, l'artista per eccellenza del "Riachuelo" visse tra il 1890 e il 1977. La sua arte, ispirata all'intensa vita del porto del quartiere di "La Boca", fu premiato nel Paese, distinguendosi anche in numerose esposizioni internazionali. Il "Riachuelo" è un piccolo fiume del quartiere.

Frammenti di storia del Tango: milonghe di oggi e tango sociàl.

Ripercorriamo la storia del tango che, come musica e come ballo, è caratterizzata da quattro grandi periodi storici:

  • 1880/1912: era empirica o guardia vieja (le origini)
  • 1912/1930: era canonica o guardia nueva
  • 1930/1940: década infame (periodo di depressione economica e primo golpe militare)
  • 1940 / 1955: era evocativa
In particolare la decade del '40 è stata da sempre identificata come "la década de oro".

"Nella prima decade del ventesimo secolo il tango comincia la sua ascesa sociale conquistando i primi salotti, salendo sulla ribalta di alcuni spettacoli teatrali, uscendo dai sobborghi e compiendo il suo primo viaggio transoceanico (Parigi) ove veniva insegnato epurandolo da tutte le movenze e le figure che ne avevano caratterizzato le origini. (...) Il tutto si esauriva, quindi, nel camminare con eleganza seguendo il ritmo della musica, semplificando il ballo da quelle movenze di carattere postribolare e ballandolo con convenzioni che in seguito sarebbero state la base dello stile salòn. La sua caratteristica peculiare era, quindi, quella di una camminata elegante che si produceva seguendo il compas (il ritmo), senza l'inserimento di alcuna figura, in armonia con la "morale" dell'epoca. (...) Il periodo successivo decreta il primato della melodia sopra quello del ritmo, con la crescita del tango canciòn, nato nel 1917, e la celebrità dei suoi interpreti che si possono riassumere nella triade cardinale Gardel, Corsini, Magaldi. A questo si deve aggiungere che il tango strumentale si andava raffinando ed i suoi interpreti creavano pagine ed arrangiamenti destinati all'ascolto più che al ballo. (...)

Nel 1935 Juan D'arienzo rinnova il flirt tra la musica ed il ballo producendo i primi segni dell'era evocativa del tango in cui la forma ballata recupera il suo posto privilegiato anche nell'estetica musicale delle orchestre dell'epoca che curano con attenzione il ritmo dei ballerini. Gli anni quaranta sono chiamati década de oro del tango, ed è in questo periodo che nasce un nuovo modo di ballare il tango, l'estilo fantasìa.

Questo stile è una derivazione del tango salòn a cui sono incorporate nuove figure e la libera creazione di passi alcuni dei quali provengono da altre discipline, ricreando la struttura e lo spirito del tango delle origini (....) per cui l'epoca degli anni quaranta è stata quella che ha originato la più feconda creatività in materia coreografica, razionalizzando figure come giros, lapiz o rulo, barridas, sacadas, boleos, enrosques, in una infinità di combinazioni, fino ad includere negli anni cinquanta il famoso gancho.

Queste figure sono arrivate fino ai nostri giorni con le loro infinite sfumature attraverso los viejos milongueros che non hanno mai smesso di frequentare le milonghe.

Proprio in funzione di queste sfumature il tango consente ad ogni ballerino di crearsi il proprio modo di ballare: ogni ballerino di tango è unico come unico è ogni individuo, parte da una base di codici comuni e quindi li trasforma in un ballo originale grazie al modo in cui questi codici sono conosciuti, comunicati, usati, connessi, distorti.

Non esiste uno stile che sia meglio di un altro, esistono solo le differenze che li caratterizzano. Questa varietà la osserviamo coabitare nelle milonghe, come in una sorta di elogio dello spazio dove i sistemi di ballo codificati nelle diverse epoche sono riuniti nel presente.

Gli stili salòn o fantasia (assieme a quelli più antichi, orillero e canyengue, oggi ormai poco utilizzati) distinguono le modalità che possiamo scegliere per ballare il "nostro" tango, secondo quello che ci suggerisce la nostra sensibilità individuale e inserendovi la nostra impronta personalizzata, preferendo ballarlo con figure o senza, a specchio o incrociato (cruzado), sul compas o producendo cambi di velocità.... e sempre staremo ballando tango: ogni stile di tango ha la medesima dignità.

Il tutto sempre subordinato allo spazio fisico a disposizione e nel mutuo rispetto tra i ballerini che occupano la pista.

Tutti questi stili e queste opzioni appartengono a quello che viene chiamato tango sociàl che è il ballo così come si sviluppa nella milonga, luogo magico di incontri dove non si è più soli perchè qui le persone si riuniscono e si relazionano tra di loro avendo in comune il tango, dove il tempo trascorso è in qualche modo sottratto alla realtà, non è più spietato (nel senso heideggeriano) come quello che ci giochiamo quotidianamente sul tavolo dei valori di scambio, quello che attraversiamo il più in fretta possibile per sbarazzarci dell'idea stessa del suo peso e del suo senso."

(Luis Castro da: "Origine,evoluzione e stili di ballo" in "Vivir Abrazados, tre saggi sul tango")